Prevenzione e valutazione del rischio incendio nelle aziende agricole
La corretta prevenzione e valutazione del rischio incendio nelle aziende agricole deve esaminare una serie di fattori indipendenti -in origine- l’uno dall’altro per poi considerarne le influenze, le interferenze reciproche e le conseguenze complessive. Semplificando occorre individuare:
- ogni pericolo di incendio (p.e. Depositi di sostanze facilmente combustibili e infiammabili, le sorgenti di innesco, situazioni e lavorazioni che possono determinare la facile propagazione dell’incendio).
- i lavoratori, le altre persone presenti nel luogo di lavoro esposte a rischi di incendio, gli animali e le cose che possono essere danneggiati da incendio.
- le modalità di eliminazione o riduzione dei pericoli di incendio.
- la verifica dell’adeguatezza delle misure di sicurezza esistenti oppure l’individuazione di eventuali ulteriori provvedimenti e misure necessarie ad eliminare o ridurre i rischi residui di incendio.
Elementi critici che possono essere presenti nelle aziende agricole:
- Depositi di GPL in serbatoi fissi (* con capacità > 0,75 metri cubi).
- Depositi di oli lubrificanti, di oli diatermici e simili (* con capacità > a 1 mc) Mulini per cereali (* con potenzialità giornaliera > a 200 q.li ).
- Essiccatoi con depositi di prodotto essiccato alimentati a gas o a gasolio (* se di potenza > 100.000Kcal).
- Depositi di paglia e di fieno (* per quantitativi > ai 500 q.li).
- Depositi di concimi chimici a base di nitrati e fosfati e di fitofarmaci (* con potenzialità globale > a 500 q.li) Gruppi elettrogeni (* di potenza > 25 kW).
- Impianti per la produzione del calore (* con potenzialità > 100.000 Kcal\h ).
- Depositi di liquidi infiammabili e/o combustibili con serbatoi per alimentazione caldaie o essiccatoi, o per autotrazione (* con capacità > 25 metri cubi).
- Autorimesse private (con più di 300 mq).
- Accumuli di polveri organiche.
Qualche possibile sorgente di innesco:
- Impianti elettrici non protetti.
- Macchine a motore endotermico (gasolio, benzina, gas).
- Autocombustione da processi fermentativi.
- Fiamme libere.
- Scintille da sfregamento.
- Superfici molto calde.
- Scariche atmosferiche.
Talvolta questi elementi impongono l’obbligo di conseguire il Certificato di Prevenzione Incendi dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco. Per avere conferma della necessità di adeguarsi alla normativa antincendio, è opportuno contattare un professionista del settore.
Il quale, dopo una valutazione preliminare (generalmente gratuita), saprà indirizzare l’imprenditore agricolo verso soluzioni maggiormente efficaci e meno onerose, in funzione dell’organizzazione della propria attività.
Per una consulenza preliminare contattami. Senza impegno.
Fonte: Agriparma
* = se si superano questi valori di è soggetti alla normativa di prevenzione incendi